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Spartaco n. 76 |
Ottobre 2012 |
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Solidarietà internazionale con i minatori sudafricani!
Il 30 agosto, un centinaio di manifestanti hanno protestato di fronte al Consolato sudafricano di New York, condannando il massacro di 34 minatori in sciopero da parte della polizia del 16 agosto e l’arresto di circa 270 operai della miniera di platino della Lonmin a Marikana in Sudafrica. La protesta di fronte unico, convocata dal Partisan Defense Committee chiedeva: “Libertà per tutti i minatori arrestati! Ritiro delle accuse! Vittoria ai minatori in sciopero!” Nel tentativo di stimolare il sostegno ai minatori in lotta, il Pdc, un’organizzazione di difesa sociale e legale non settaria, basata sui metodi della lotta di classe, associata alla Spartacist League, ha invitato a partecipare, in nome dell’unità nell’azione, organizzazioni sindacali e di sinistra, nere e di immigrati che hanno opinioni politiche molto diverse.
Alcuni di coloro che hanno aderito alla manifestazione rappresentano sindacati che sono stati attaccati negli Usa, come Dan Coffman, presidente del Locale 21 di Longview (Washington) dell’International Longshore and Warehouse Union, il sindacato dei portuali che si è battuto contro la campagna antisindacale della multinazionale Egt; o Evin Gundlach, presidente della South Central Federation of Labor in Wisconsin, sindacato che è stato oggetto degli attacchi del governo.
Tra le altre adesioni vi erano quelle di Steve Hedley del sindacato dei trasporti inglese Rmtu (Rail, Maritime and Transport Workers Union); Kenneth Riley, presidente del Locale n. 1422 della International Longshoremen’s Association (portuali) di Charleston; la sezione di New York della Coalizione dei sindacalisti neri; Kareem Lover del Circle of Brothers di Harlem; la Rete internazionale di sostegno ad Haiti; il comitato per i rapporti coi sindacati di Occupy Wall Street; e l’accademico nero Cornel West. Tra i partecipanti alla protesta c’era l’Internationalist Group, che ha aderito e parlato, e la League for the Revolutionary Party. Uno degli oratori è stato Matthew Swaye, giovane attivista di Stop Stop and Frisk, preso di mira dal dipartimento di polizia di New York per aver filmato dei poliziotti che attaccavano giovani neri e latinos.
Kevin Harrington, il vicepresidente del Locale n. 100 del Transport Workers Union (sindacato dei trasporti) di New York, ha portato un messaggio di solidarietà ed erano presenti dei lavoratori dei trasporti. Ha fatto notare che l’attacco ai minatori sudafricani va contro “il diritto degli operai ad organizzarsi ed è un tentativo di soffocare il movimento sindacale”, aggiungendo che tentativi del genere “sono ben presenti anche negli Usa”.
Un portavoce della Spartacist League ha detto che: “Questo massacro mostra la nuda verità: oggi, nel ‘nuovo Sudafrica’, sotto il capitalismo del neo apartheid, il sangue degli operai neri vale tanto poco quanto valeva all’epoca dell’apartheid”. Ha aggiunto che il governo dell’Alleanza tripartita “offre solo la prosecuzione dello sfruttamento e dell’oppressione capitaliste. Anche negli Stati Uniti i partiti borghesi, i democratici, i repubblicani o i verdi, incarnano gli interessi degli sfruttatori capitalisti. Noi diciamo: rompere con i partiti del capitale! Quello che serve è un partito operaio internazionalista e multirazziale!”
Un oratore del Pdc ha ribadito che: “Il 16 agosto del 2012 passerà alla storia come uno dei crimini più sanguinosi che siano mai stati commessi contro il movimento operaio in Sudafrica (
) Il dolore e le sofferenze causate da questo orribile massacro devono essere incise a fuoco vivo nella memoria della classe operaia, qui e in tutto il mondo, e nella memoria di tutti coloro che si oppongono allo sfruttamento capitalista, devono ricordarci fino a dove sono capaci di spingersi la borghesia e la sua macchina repressiva statale, per proteggere il suo dominio di classe e i suoi profitti”.
Il massacro di Marikana ricorda i più infami massacri dell’epoca dell’apartheid: Sharpeville nel 1960 e Soweto nel 1976, che scatenarono proteste di massa in tutto il mondo. Ma di fronte a quest’ultimo massacro, i dirigenti dell’Afl-Cio e gran parte della sinistra hanno cercato alibi per i responsabili: il governo dell’Alleanza tripartita formata dall’African National Congress (Anc), dal Partito comunista sudafricano e dalla confederazione del Cosatu, che hanno mandato la polizia a difendere i profitti dei padroni delle miniere. In una dichiarazione l’Afl-Cio ha invocato “il ritorno della calma nella miniera di platino (
) affinché i minatori possano tornare al lavoro”. Noi diciamo: vittoria allo sciopero dei minatori, che è continuato e cresciuto dopo il feroce attacco della polizia!
Ci sono state altre manifestazioni e proteste internazionali. La Canadian Union of Postal Workers (sindacato canadese delle poste) ha mandato una lettera al presidente sudafricano Jacob Zuma, ricordando il loro appoggio alla lotta contro l’apartheid e dicendo che: “Non ci siamo battuti contro quella tirannia per poi vedere degli attacchi così evidenti agli operai accadere sotto il governo dell’Anc”. Il 25 agosto, nel corso di una protesta organizzata da attivisti sociali e sindacali di Toronto di fronte al Consolato sudafricano, un compagno della Lega trotskista del Canada ha chiesto la cacciata dei poliziotti dai sindacati e un governo operaio centrato sui neri in Sudafrica. Il 31 agosto, a Londra, la Spartacist League/Britain ha protestato di fronte ad una partita di cricket tra Inghilterra e Sudafrica, assieme a rappresentanti della Foil Vedanta Campaign, un’organizzazione che si batte contro le devastazioni perpetrate dal gigante minerario anglo-indiano Vedanta. Ricordando la lunga storia di crimini commessi in Africa dalla compagnia mineraria Lonmin, che ha sede a Londra, un oratore della Sl/B ha insistito sull’importanza della “solidarietà degli operai in Gran Bretagna, non ultimi gli operai delle popolazioni nere ed asiatiche delle ex colonie britanniche”.
Con gli slogan e i volantini i nostri compagni hanno ribadito: un attacco a uno è un attacco a tutti! Per la solidarietà operaia internazionale con i minatori in sciopero!
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