Spartaco n. 81 |
Aprile 2018 |
Correzione: il Bangladesh e la guerra indo-pachistana del 1971
La Settima conferenza internazionale della Lci ha approvato la seguente mozione.
La posizione adottata nell’articolo di Workers Vanguard n. 4, gennaio 1972 (“Nuovi padroni per il Bangladesh”), ripresa in seguito da una serie di articoli pubblicati fino al 1975, era sbagliata. L’articolo faceva appello al disfattismo rivoluzionario nella guerra indopachistana del 1971 e affermava a torto che la lotta per l’indipendenza del Bangladesh era divenuta una questione secondaria al momento dell’intervento dell’esercito indiano nel Bengala Orientale. Adottando questa posizione, non abbiamo appoggiato la giusta lotta delle masse del Bengala Orientale per la loro liberazione nazionale e di fatto non abbiamo tenuto conto del massacro genocida dei bengalesi orientali da parte delle forze armate pachistane.
Il fatto che questi articoli traboccassero di disprezzo nei confronti delle lotte contro l’oppressione nazionale era intimamente legato a questa posizione sbagliata. Abbiamo detto in tono sarcastico: “I riformisti del Socialist Workers Party considerano tutto espressione di ‘nazionalismo rivoluzionario’, dallo sciopero generale del Quebec dello scorso anno ad una riunione di democratici neri ( )” (“Bangladesh: i frutti del tradimento”, Workers Vanguard n. 16, febbraio 1973). Potevamo anche ridicolizzare i nostri oppositori come codisti del nazionalismo piccolo borghese ma non ci schieravamo come sostenitori delle lotte delle nazioni oppresse. Nello stesso articolo, abbiamo menzionato la povertà e la repressione in Bangladesh, un Paese semicoloniale, per giustificare il nostro rifiuto di ammettere che l’attuazione dell’indipendenza costituiva una vittoria per i bengalesi. Scrivemmo: “Ecco la realtà dell’‘indipendenza’ del Bangladesh. Ecco cosa significa dare un sostegno ‘critico’ alla ‘liberazione’ del Bengala Orientale per mano dell’esercito indiano”.
Avremmo dovuto dare un sostegno militare (ma non politico) all’intervento dell’esercito indiano. L’esercito indiano ha agito di fatto a vantaggio dell’indipendenza del Bangladesh. Anche dopo che la nostra previsione per cui l’India avrebbe sostituito il Pakistan come padrone politico e militare del Bengala orientale, si fu rivelata chiaramente sbagliata, continuammo a ripetere e a difendere con arroganza questa posizione. In alcuni casi l’abbiamo giustificata anche pretendendo che l’India (e il Pakistan) fosse imperialista. In aggiunta, la nostra posizione rifletteva un’ignoranza delle realtà del sub continente indiano, in particolare della divisione religiosa tracciata nel sangue dalla Partizione [dell’India nel 1947]. L’idea che lo Stato induista dell’India avrebbe cercato di assorbire la vasta popolazione a stragrande maggioranza musulmana del Bengala Orientale era completamente sbagliata.